Sul canale YouTube dell’associazione intervista a Gaia Cottino, ricercatrice e docente di Antropologia culturale presso l’Università di Genova, specializzata sui temi del cibo e delle politiche locali e globali in materia di agricoltura, orticoltura e nutrizione, firma “Cavallette a colazione”, i cibi del futuro tra gusto e disgusto affrontando temi di grande attualità con ricadute nel sociale, nell’economia europea e mondiale, modificazione di tradizioni alimentari.
In prefazione, Carlo Petrini sottolinea “l’urgenza di inserire nel processo formativo delle persone, in maniera obbligatoria in ogni scuola di ordine e grado, l’educazione alimentare” come atto necessario anche “ad allontanare lo spettro di non comprensione, di divisione e di discriminazione rispetto a culture gastronomiche diverse dalle nostre, le quali magari troveranno maggiore spazio nel futuro anche per la loro maggiore sostenibilità ambientale.” E di cultura parla l’Autrice che dall’insalata con medusa, alla parmigiana di cactus, alla farina di cavallette “accompagna in un viaggio sorprendente tra i sapore di ieri, di oggi e di domani, in perfetto equilibrio tra gusto, disgusto e sostenibilità alimentare.” Pagine che interrogano: “i nostri gusti sono innanzitutto disgusti per il gusto degli altri, un modo per distinguersi e affermare la propria identità?” e si parla di gastrocolonialismo, di nomadismo alimentare, d’introduzione di alimenti “altri” nella dieta quotidiana per veicolare nuove informazioni e nuovi cibi che possono, come è sempre accaduto in passata, diventare a un certo punto tradizionali”. E’ accaduto per molti alimenti (peperoni, patate, pomodori, cacao ecc.) di essere guardati con sospetto, ritenuti persino a lungo dannosi, e poi essere diventati il nucleo della cucina tradizionale italiana. Nei quattro capitoli (Regimi alimentari, Gastronomie meticce, Nuovi alimenti: neofobie e neofilie, Altrove si mangiano), l’attraversamento del dibattito a ogni livello istituzionale, dati di ricerche scientifiche, riporto di interviste con interlocutori e interlocutrici (la raccolta delle meduse è per esempio un settore a larga presenza femminile), in vari ambiti della filiera alimentare e di specialist* della nutrizione. Gli insetti, per esempio, “appartengono alla dieta di un terzo della popolazione mondiale”, il loro allevamento ha impatti molto minori di quelli degli allevamenti intensivi di bovini, suini, pollame e ittici, a fronte di una resa maggiore e di un accesso alla risorsa meno invasivo. I cactus, altro esempio, “pianta infestante diffusa in tutto il Mediterraneo, pienamente udibile, ha un gusto gradevole e costituisce una grande riserva d’acqua. Pagine che fanno il giro del mondo nei campi, nei mari e nei ristoranti anche stellati e che si leggono come un romanzo avvincente attraverso mondi differenti.
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