top of page
entonote

Cresce ancora il consumo di carne, ma il picco si avvicina


Tra tutti i sistemi complessi creati dall'uomo per l'uomo, quello alimentare è senza dubbio uno dei più impattanti sull'ambiente. La filiera del cibo da sola vale circa il 34% delle emissioni globali e mangiar carne, in particolare, significa emettere una enorme quantità di gas serra liberati durante tutte le fasi dei processi di produzione, dalla stalla alla tavola. Ecco allora che diventa fondamentale cercare di capire per quanto tempo ancora l'umanità continuerà a mangiarne sempre di più, e soprattutto, se ci sia all'orizzonte un'inversione di tendenza, il cosiddetto "picco" - concetto con cui abbiamo ormai tristemente acquisito una certa familiarità in ambito pandemico - seguito poi da una progressiva riduzione.

Una dinamica fino a oggi considerata quasi impossibile, ma che, portando la parte del leone della dieta del futuro verso cibi di origine vegetale, avrebbe come conseguenza una diminuzione significativa della CO2 liberata, nonché indiscutibili benefici a livello di salute pubblica.

A far luce sul tema arriva un nuovo studio dell'Università di Sydney che ha investigato le tendenze sui consumi di carne correlandoli con lo stato di benessere socioeconomico di una comunità, fotografato dall'andamento del Pil nazionale. È oggi assodato, infatti, che il consumo di carne aumenti con il grado di sviluppo: in altre parole, se il Prodotto interno lordo di un Paese cresce, ci si può in genere attendere un incremento del consumo di carne e prodotti derivati.

Gli esperti, coordinati da Diana Bogueva, ricercatrice al Centre for Advanced Food Engineering dell'Università di Sydney, si sono chiesti se e quando il consumo di carne conoscerà il suo picco in un mondo che continua a crescere del 3,3-3,4% anno dopo anno. Gli studiosi, dopo aver analizzato dati provenienti da 35 Paesi, legano il raggiungimento del picco a un certo grado di benessere instaurato nelle zone osservate, e che, tradotto in Pil nominale pro-capite, si aggira intorno ai 40 mila dollari a persona.

La buona notizia è che al di là di questa soglia, ad aumenti ulteriori del benessere non sembra più corrispondere un aumento del consumo di carne. Quella cattiva, tuttavia, è che "solo 6 dei 35 Stati presi in considerazione l'hanno superata e cominciano oggi a invertire il trend", si legge nelle conclusioni.

La tesi dei ricercatori, in breve, è che il picco stia cominciando a intravedere, ma che il consumo di carne continuerà a salire ancora per molti anni, trainato dalla crescita di zone oggi meno sviluppate e con le emissioni di CO2 associate che aumenteranno lungo lo stesso periodo.

Qui l'articolo scientifico https://www.mdpi.com/2076-2615/11/12/3466

27 visualizzazioni0 commenti

Comentários


bottom of page