Dolcetti con coleotteri e larve da sgranocchiare: è vero che la gente ha conati al solo pensiero? No, un italiano su tre non avrebbe problemi a mangiarli. La dieta mediterranea in futuro sarà rivoluzionata? I risultati del report condotto dall’Università di Bergamo. La ricerca dal titolo “Insect Food e Consumatori” svela il crescente interesse e l’attenzione che l’Unione Europea, così come l’Italia, ripongono in questo tipo di alimentazione oggi considerata “alternativa”, ma domani chi lo sa. Mangeremo tutti pasta di grilli?
Se sino a poco tempo fa c’era ancora molta reticenza anche soltanto a discutere dell’argomento, oggi un italiano su tre dichiara di essere disposto ad acquistare e mangiare questo alimento alternativo. In particolar modo, il 9% degli intervistati si è detto “altamente propenso” a consumare insect food, il 21% “mediamente propenso”, mentre il restante 70% si è dichiarato poco propenso.
Secondo la ricerca condotta dall’Università di Bergamo si possono ravvedere 3 profili in coloro che sono stati intervistati. Tra questi ci sono gli “edonisti” (15%, 181 individui): tra i più aperti all’acquisto, uomini fino ai 25 anni d’età, per lo più onnivori, con un livello di istruzione medio e una vita attiva (dichiarano di praticare sport fino a 5 volte a settimana). Rispetto agli altri cluster, registrano la percentuale più alta di soggetti che hanno già avuto esperienze passate con il consumo di cibo a base di insetti e l’interesse più basso verso le dimensioni di salubrità ed etica nelle decisioni alimentari. Altrettanto interessati all’insect food sono i “progressisti” (18%, 208 soggetti): over 40 equamente suddivisi tra uomini e donne, per lo più liberi professionisti e imprenditori e un livello di scolarizzazione universitario. Si definiscono onnivori e praticano sport individuali con una media di 1 o 2 volte a settimana. Sono i più interessati a provare alimenti inusuali nuovi e compiono scelte di acquisto alimentari che tengano conto delle proprietà salutistiche degli alimenti e della loro dimensione etica. I meno interessati all’insect food sono gli “inconvincibili” e i “follower”. Gli “inconvincibili” (33%, 391 partecipanti) sono composti soprattutto da donne tra i 18 e 25 anni, con un livello di istruzione medio-alto, onnivori e non hanno avuto esperienze pregresse con il cibo a base di insetti. Non vogliono esplorare alimenti nuovi e sono poco interessati alla dimensione salutistica degli alimenti. I “follower” (33%, 390 consumatori), sono rappresentati soprattutto da donne over 26, con istruzione intermedia e sedentarie. Interessati alla salubrità e alla dimensione etica degli alimenti acquistati, tendono a volersi conformare alle opinioni altrui, non hanno mai avuto esperienze pregresse con il cibo a base di insetti e non vogliono variare i loro consumi alimentari.
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