La popolazione mondiale entro il 2050 potrebbe arrivare a sfiorare se non a superare i dieci miliardi di abitanti, un numero spropositato se si pensa alle riserve alimentari in grossa crisi e alla sempre maggiore necessità di una filiera alimentare più sostenibile.
Una delle soluzioni che sembra prendere fortemente piede in questi ultimi periodi sarebbe quella del cibo prodotto con i derivati degli insetti: esistono milioni di specie, di cui alcune commestibili, ricche di nutrienti (soprattutto di proteine, che potrebbero sostituire tranquillamente la carne in un pasto) e possono essere allevate in maniera più facile e redditizia.
Ma non stiamo parlando di qualcosa che sta sulla luna: già nel 2017 il mercato degli insetti edibili ha toccato i 55 milioni di dollari, un dato clamoroso se si considera che al momento, seppure in quasi tutti gli stati del mondo è concesso consumarli, solo in pochi hanno autorizzato il commercio al dettaglio di insetti o derivati. E questi numeri tenderanno a crescere in maniera esponenziale: secondo alcune stime pubblicate nel report intitolato Edible Insect Market, questo mercato potrebbe crescere con un tasso composto di crescita annuale (CAGR) del 28,3% durante il periodo di previsione 2022-2030 fino ad arrivare a 9,6 miliardi di dollari nel 2030.
Come volume, il mercato degli insetti edibili potrebbe raggiungere le 3.139.035,10 tonnellate entro il 2030, a un CAGR del 31,1% durante il periodo di previsione 2022-2030.
I paesi che per ora traineranno questo settore alimentare sono per la maggiore locate in oriente: Cina, Vietnam, Thailandia. Ma altri stati come ad esempio gli USA e alcuni in Europa (Belgio, Olanda e Svizzera), nonostante molte restrizioni in ambito sanitario, hanno già iniziato a fare numeri importanti per quello che l’Unione Europea ha battezzato come Novel Food (nuovi alimenti).
Con le nuove legislazioni che l’Unione Europea ha già messo in atto, il mercato degli insetti commestibili potrebbe aprirsi in futuro a 390 milioni di nuovi consumatori. E c’è di più: proprio l’UE, dopo aver fatto alcune verifiche, avrebbe stanziato un budget importantissimo di circa 3 miliardi di euro per investimenti da mettere in atto entro il 2025 al fine di incoraggiare le imprese a produrre in maniera certificata e con le dovute attenzioni insetti edibili e allo stesso tempo favorire la circolazione dei primi alimenti negli scaffali dei supermercati a prezzi concorrenziali.
Ma quali sono le prospettive per l’anno che sta arrivando, il 2023? Possiamo dire intanto che in linea di massima ci sarà anche in Europa un aumento significativo della richiesta di prodotti derivati dagli insetti commestibili. È una necessità dovuta al fatto che la nostra dieta si sta evolvendo verso prodotti proteici alternativi, la carne inizia ormai ad essere consumata meno e l’attenzione alla salute porta la gente a fare nuove scelte.
In Italia, nello specifico, oltre alla farina di tarme, è stato autorizzato l’uso alimentare anche di cavallette (intere e macinate), vermi della farina interi, larve di api e non in ultimo farina di grilli e grilli essiccati. Insomma con le ultime direttive anche del Ministero della Sanità non mancherà molto affinché anche in Italia la filiera di produzione e commercializzazione degli insetti prenda quota. Il mercato – che attualmente conta numeri abbastanza piccoli – ha la possibilità di iniziare a fare passi da gigante, magari raggiungendo la quota di 1 milione di dollari che, stando alle stime, rappresenterebbe l’obiettivo per consentire davvero a chi ne abbia voglia di fare il cambiamento.
Per convenzione, si classifica il mercato degli insetti commestibili in diversi settori: insetti interi, polvere di insetti, farina di insetti e olio di insetti. Le previsioni dicono che la polvere di insetti sarà il prodotto con il maggiore tasso di crescita annuale composto tra il 2022 e il 2030.
La crescente attenzione dei consumatori al proprio benessere fisico e alla salvaguardia dell’ambiente porterà la nascita di innumerevoli start-up che producono alimenti a base di insetti edibili e il mercato sarà sicuramente destinato ad esplodere e ad erodere una fetta importante dell’attuale filiera agroalimentare. Non ci resta che attendere.
Comments